domenica 24 luglio 2011

Palestina: la prossima nazione del mondo?

Sì, se ognuno farà la sua parte. La nostra - essendo esclusi dalle stanze dei bottoni - consiste nel fare pressione sui politici, affinché risolvano una volta per tutte la questione palestinese in modo definitivo e per fare ciò, si deve necessariamente iniziare, da quello che è il punto essenziale: il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina, da parte dell'ONU.






Un'ottima occasione per mettere in pratica la nostra pressione sui politici, ci viene dalla prossima riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, soprattutto perché la "Lega Araba chiederà il riconoscimento dello Stato di Palestina" (presentando una richiesta, sia all'Assemblea Generale, sia al Consiglio di Sicurezza), perché per la prima volta negli
ultimi vent'anni, israeliani e palestinesi hanno "marciato insieme", per chiedere l'indipendenza della Palestina e perché l'ONU è pronta al riconoscimento della Palestina, anche se "Obama prepara il veto". Quindi è il momento perfetto per farci sentire e possiamo farlo, sottoscrivendo la petizione "Palestina: la prossima nazione del mondo" su Avaaz.org.






Questa è una petizione, che a mio avviso, dovrebbe firmare chiunque, qualsiasi persona di buon senso, che abbia a cuore la pace nel mondo, indipendentemente dalla posizione ideologica che ha sul conflitto tra gli israeliani ed i palestinesi (filo-israelano, filo-palestinese o neutra che sia).





"Si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ed il mondo intero, avrà la possibilità di adottare una nuova proposta, che potrebbe segnare il cambio di rotta di decenni di negoziati di pace fra gli israeliani ed i palestinesi: il riconoscimento da parte dell'ONU dello Stato palestinese. Oltre "centoventidue" nazioni fra Medio Oriente, Africa, Asia e America Latina, hanno già dato la loro adesione all'iniziativa, ma il governo di destra in Israele e gli Stati Uniti, sono fortemente contrari. L'Italia e altri paesi chiave dell'Europa, sono ancora indecisi e un'enorme pressione da parte dell'opinione pubblica, potrebbe convincerli a votare in favore di questa opportunità, per mettere fine all'occupazione. I negoziati di pace guidati dagli Stati Uniti - che vanno avanti ormai da decenni - hanno fallito, mentre Israele, ha imprigionato il popolo palestinese, confiscato le sue terre e bloccato la Palestina, dal diventare un'entità politica sovrana. Questa nuova coraggiosa iniziativa potrebbe liberare il popolo palestinese dalla prigionia. Ma perché ciò avvenga, l'Europa deve guidare l'operazione. Costruiamo una chiamata globale - enorme - rivolta all'Italia ed agli altri leader europei, per dichiarare il nuovo Stato ora e facciamo sì che il sostegno dei cittadini di tutto il mondo a questa proposta legittima, non violenta e diplomatica, sia chiaro e forte."


Alcune persone, sostengono che il firmare petizioni in rete non serva a niente, poiché non hanno valenza giuridica. Ne sono consapevole, ma a costoro ricordo, che una delle poche cose che maggiormente temono i politici è l'opinione pubblica, ed è proprio per questo motivo, che dobbiamo essere in tanti a firmarla. Perciò, ti rinnovo l'invito a firmare la petizione ed a fare il passaparola con tutti! Io l'ho firmata.





P.S. Per curiosità, dopo averla firmata, ho voluto fare un printscreen, per vedere quanti l'avevano firmata ed erano 231'678 (alle 0:38).


Adesso a distanza di cinque ore, l'hanno firmata in 238'615 (alle 5:40).


Ciò significa che in cinque ore, l'hanno firmata 6937 persone, cioè una media di 1387 l'ora. Il che non è per niente male e vuol dire che c'è ancora molta gente, che nutre la speranza di vivere in un mondo in pace.


Aggiornamento del 25 luglio 2011 alle 0:14


Aggiornamento del 26 luglio 2011 alle 19:37




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