sabato 27 novembre 2010

Giuseppe Covre - Il "leghista eretico" scrive al Signor Presidente Berlusconi...

Se si esclude la mia umanità, la mia tolleranza e la mia quasi infinita pazienza, nulla avrebbe fatto presagire, che un giorno avrei condiviso un pensiero leghista, anche se per la verità, non si tratta di un vero e proprio "pensiero leghista", ma, del "pensiero di un leghista". 

Eppure... è successo!

La mente che ha concepito il pensiero che condivido, è quella di "Giuseppe Covre" (amichevolmente detto, Bepi), che lo ha espresso in una lettera aperta a Silvio Berlusconi - pubblicata dal Mattino di Padova - dopo che il "povero Silvio" (sì, esatto, proprio quel povero Silvio!) si è trovato coinvolto suo malgrado in vari bunga-bunga e dettaglio non di poco conto, con delle minorenni.


La sua è la lettera di un padre, che ha una figlia di 17 anni.

Suddivide la sua lettera, in tre parti: nella prima, in un passaggio divertentissimo, spiega quali sarebbero le sue "istintive reazioni genitoriali", qualora venisse a sapere che la sua figliuola, "frequenta e va a feste dove ci sono «vecchietti»"; nella seconda, fa riferimento all'ultima "tristissima vicenda" di Berlusconi, concludendo con un perentorio "Io mia figlia ad Arcore non la manderei MAI."; nella terza, disquisisce di civiltà latina, di usi e costumi, fino a dare a Berlusconi (non ti perdere "questo link"!), spunti di riflessione "mica glielo ha ordinato il geriatra di governare l'Italia!" e anche qualche buon suggerimento "nessuno le impedisce di fare un passo indietro e togliersi di torno".

Devo ammettere, che man mano che proseguivo nella lettura, il mio interesse per il Bepi-pensiero aumentava, fino a trasformarsi in simpatia (dopo che avrai letto la sua lettera, non ti sarà difficile capire perché); inevitabile dunque, approfondire la conoscenza del soggetto, che dopo un paio d'ore di Google, mi è già più familiare. Ne ha fatte parecchie di cose il Bepi, nel suo privato, in ambito politico e in ambito socio-culturale. Diploma di ragioniere, frequenta per un breve periodo "l'Università di Padova", dopodiché diviene agente di commercio, ed infine imprenditore. È titolare dell'azienda "Eureka", sita nel "Comune di Gorgo al Monticano".

Come politico, ha avuto incarichi in Amministrazioni locali, in Consiglio Provinciale e in Parlamento; passato da consigliere comunale a "Motta di Livenza", a "sindaco" di "Oderzo", a componente della Commissione Lavori pubblici, Beni ambientali, Urbanistica, Patrimonio, nel "Consiglio Provinciale di Treviso", a "deputato della Repubblica" (ha presentato tre proposte di legge come primo firmatario 4076 - 4791 - 6869) a membro della "Commissione parlamentare per le questioni regionali" a membro della "XI Commissione permanente Lavoro"; oltre a ciò, è stato membro del consiglio di amministrazione della "Inail" e ideatore del Movimento dei Sindaci del Nordest, che con l'idea di mettere al primo posto il "Veneto" e non la "Padania", gli ha portato simpatie in regione e a Roma, ma anche dure critiche dai vertici del "partito" e le ire di Bossi. È presidente del "Fondo Pensioni Solidarietà Veneto".


Al Bepi, piace scrivere e non solo lettere, tanto che è opinionista per tre quotidiani: "Il Mattino di Padova", "La tribuna di Treviso", "La nuova Venezia" e nel 2004, ha pubblicato un libro "Sono un Veneto. Autobiografia di un leghista eretico" (deve l'appellativo di "leghista eretico", all'aver disobbedito ai diktat di Bossi e per aver rifiutato la linea secessionista). Non ricordo dove, ma da qualche parte in rete, qualcuno ne ha dato questa simpatica definizione: "Covre, spesso predica male, ma razzola bene...".



"Lettera aperta a Silvio Berlusconi"
di Giuseppe Covre


" Signor Presidente Berlusconi,
ho una figlia di 17 anni, ultima di due fratelli più grandi. Angela è una ragazza normale, che studia, fa sport, va alle feste che organizza assieme ai suoi compagni e coetanei. Se solo venissi a sapere che frequenta e va a feste dove ci sono «vecchietti» magari danarosi, profumati e stravaganti... Personaggi che potrebbero avere gli anni dei suoi genitori, se non dei suoi nonni?! Signor Presidente, mi sentirei un genitore fallito! Non per questo rinuncerei a prendere alcuni urgenti provvedimenti che vado ad elencare. Primo: due solenni scapaccioni alla figliola minorenne. Così come previsto dal manuale antico, consolidato della sana tradizione pedagogica contadina. Nei giorni a seguire, sbollita rabbia e senso di frustrazione, cercherei di ripristinare un corretto e utile dialogo con la figliola. Assieme alla moglie (madre della figlia) mi impegnerei su questo versante. Secondo: mi farei dare nome ed indirizzo dei vecchietti organizzatori del bunga-bunga. Prima ancora di denunciare e attendere lungaggini, accertamenti e indagini; prima ancora di coinvolgere la giustizia con i tempi secolari in cui si muove. Da subito farei visita ai vegliardi (mal invecchiati) ben munito di opportuna mazza da baseball!

Signor Presidente,
queste le mie istintive reazioni genitoriali alla lettura di quanto riportano i mass media; l'ultima tristissima vicenda che La riguarda unitamente alla minorenne extracomunitaria (nipote presidenziale) in realtà una irregolare, neppure cittadina italiana. Il mio non vuole essere un giudizio, piuttosto la reazione di un padre. Non mi interessa sapere se e quante volte e quando Lei Signor Presidente, ha visto, incontrato, aiutato la giovane Ruby. Non me po' fregar de meno. Trovo innaturale, sconveniente, immorale, inopportuno che un Signore di oltre settantanni, padre e nonno, organizzi feste a casa propria senza selezionare rigorosamente gli ospiti. Permetta cioè che persone minorenni si imbuchino... Io mia figlia ad Arcore non la manderei MAI.

Signor Presidente,
è giusto che i giovani frequentino i giovani, gli anziani rimangano tra di loro. E' sempre andata così, lo impone il buon senso e la civiltà latina (in altri Paesi ci sono altri usi e costumi). Signor Presidente, Lei è un vecchietto, si rassegni, non è una colpa neppure una disgrazia, anzi un privilegio arrivarci. Dovrebbe essere felice. Pensi solo a quanti non ci arrivano... Altra questione nella tristissima vicenda. Si legge che ha aiutato con del denaro la minorenne (nipote presidenziale). Gravissimo errore! Chi dà soldi, o fa la carità oppure è, nella migliore delle ipotesi, captatio benevolentia. Se è un gesto caritatevole, non andava fatto direttamente alla fanciulla. Presidente, doveva informarsi sui genitori e rivolgersi a loro. Vista la situazione nello specifico, cercare la Tutrice/Sorvegliante e trattare la questione a quel livello. Il fatto poi della telefonata in Questura, non so e non mi pronuncio. L'altra sera in conferenza stampa da Bruxelles, Lei Signor Presidente ha detto, per giustificare piuttosto che chiarire, che per governare gli italiani sta conducendo una vita infernale e massacrante. Per una questione liberatoria e di «igiene mentale», ogni tanto organizza delle feste per divertirsi con donne varie e assortite. A casa sua può fare ciò che crede. Certo, se non fosse il Presidente del Governo del Paese! Cosa che sempre più frequentemente dimentica e, sa perché dimentica? Perché la Sua memoria è coerente con la Sua età. Coerente e onesta, la memoria, ogni tanto sbircia l'anagrafe! Mi conceda, Presidente Berlusconi, mica glieLo ha ordinato il geriatra di governare l'Italia! Lei si è proposto, molti l'hanno votata. Tutto ha un inizio, tutto ha una fine, c'est la vie, Monsieur Le President. Nessuno Le impedisce di fare un passo indietro e togliersi di torno. Lei ha detto che le case non Le mancano, ne ha ben venti tra cui scegliere. Scelga. Spiace solo constatare che ancora una volta, sull'altro versante politico, nebbia fitta, anzi la nebbia agli irti colli sale... "

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