martedì 26 luglio 2011

Colui che ha fatto questo è un uomo? (storia di Nike)

La domanda è formulata in questi termini, poiché - senza il minimo dubbio - è escluso a priori, che chi ha fatto una cosa del genere, possa essere considerato un essere umano, di conseguenza, non resta che chiedersi se questo è un uomo...








Come definire un individuo, la cui mente - indiscutibilente malata - si è inventata una tale aberrazione per sbarazzarsi di un cane? L'unica definizione possibile, evitando di scadere a livelli verbali da stadio è criminale psicopatologico e come tale, andrebbe ricoverato, curato e rieducato, in un manicomio criminale, per il suo bene e per il bene della collettività. Mi angoscia, il pensiero che un individuo del genere, possa essere padre, marito, amico, collega... di persone che quasi sicuramente, non immaginano nemmeno lontanamente chi sia e cosa faccia in realtà. Le domande che mi frullano per la testa sono molteplici, ma quella che mi più mi piacerebbe porre al tale responsabile di questa nefandezza è: «Se non lo volevi più, non potevi 'semplicemente' abbandonarlo?» Intendiamoci, non che io sia favorevole all'abbandono - tuttaltro - ma piuttosto che sottoporre un cane ad un supplizio del genere è preferibile persino l'esecrabile abbandono.


Fortunatamente, la vicenda ha avuto un epilogo - seppur parzialmente - positivo. Infatti si è scoperto in seguito che Nike, era incinta e che dei sei cuccioli che aveva in grembo, se ne è salvato solo uno. Nel frattempo, Nike è stata adottata.






Mi rimane comunque l'amaro in bocca, per l'immane sofferenza che ha dovuto subire Nike e la rabbia, per la quasi certa  impunità, di cui godrà quell'ignobile essere spregevole che l'ha causata.



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