sabato 5 febbraio 2011

On. Borghesi, non lo dica nemmeno per scherzo!

Ieri, ricevuta la newsletter dal "sito dell' On. Antonio Borghesi", mi sono affrettato a leggere il post che annunciava. Una disamina su Berlusconi, che mano a mano che proseguivo nella lettura, mi trovava sempre più d'accordo, salvo poi, trovarmi di fronte a quell'ultima riga, che ha rovinato tutto il piacere della lettura. Al che, mi sono convinto che era il caso di rileggere il post, con maggiore attenzione. Effettivamente, dopo averlo riletto, avrei qualcosa da obbiettare.  Come sempre, comincio col riportare integralmente il suo post:




di Antonio Borghesi

Oggi, nell’ultima di quattro verifiche, ha avuto 315 voti: con il suo (era assente) sarebbero stati 316, che è il numero magico.  Con quei voti, hai la maggioranza assoluta della Camera e nessuno potrà mai batterti!  Lo considero un farabutto, le origini delle sue ricchezze non sono mai state chiarite (secondo qualcuno sono i soldi della Mafia), è stato condannato per falsa testimonianza, è un corruttore in atti giudiziari, forse un corruttore di minorenni. È sinora uscito indenne da 12 procedimenti penali: in 3 casi per prescrizione del reato (facendosi una legge ad personam che ha dimezzatto i termini di prescrizione), in 2 grazie all’amnistia, in 5 perché “il fatto non costituisce più reato” (facendosi fare una legge ad personam per depenalizzare il reato che aveva commesso) e solo in 2 casi è stato assolto “per non aver commesso il fatto”. In altri 7 procedimenti il Pubblico Ministero ha chiesto l’archiviazione. Ha ancora in corso 6 procedimenti, comprese le ultime vicende del caso “Ruby”. Ha sempre trovato sulla sua strada uno stuolo di servitori. E quando uno gli si è rivoltato contro (Casini), ne ha trovato un altro (Fini) e quando anche questo si è rivoltato gli è rimasto Bossi ed ha trovato “I responsabili”. E’ riuscito persino a farsi passare per paladino della Chiesa pur essendo divorziato, risposato, separato, bestemmiatore (con la contestualizzazione di mons. Fisichella) e puttaniere. Indro Montanelli lo ha definito “un piazzista”, altri la “Wanna Marchi della politica”, da 15 anni fa sempre le stesse promesse, senza mai averle mantenute una sola volta. E quando sembrava definitivamente perso, ha iniziato una riuscita compravendita di parlamentari grazie alla quale oggi ha raggiunto il numero magico di 316 deputati. Ho una avversione politica viscerale per Berlusconi, che ritengo responsabile del degrado morale e sociale del nostro Paese e della corruzione della nostra gioventù: un vero e proprio “genio del male”.
Però… eh però… tanto di cappello, Mr. Berlusconi!

Fino all'ultima riga - appunto - che sciupa l'intera disamina, perché - in palese contrasto con quanto ha osservato e scritto fino a lì - suona come un elogio, espresso con ammirazione e deferenza. Il che, mi ha suscitato non pochi pensieri, qualche domanda e mi ha lasciato alquanto perplesso.

L'espressione francese "chapeau" - in italiano "tanto di cappello" - è un riconoscimento, che si tributa a qualcuno, al quale si riconoscono dei meriti e anche l'espressione romanzesca "genio del male", sottintende una certa ammirazione nei confronti di colui al quale è rivolta, riconoscendogli implicitamente quel fascino, tipico degli "artisti maledetti". Francamente, a me non pare che Berlusconi sia un genio e men che meno, un artista. Forse è solo un maledetto, perlomeno è di sicuro una maledizione, per tutti coloro che si rendono conto di quanti e di quali danni egli è responsabile, ancor più per chi ne subisce le conseguenze - direttamente sulla propria pelle - come ad esempio gli aquilani, sulla cui drammatica situazione fa il punto "Carlo Costantinicapogruppo dell'Italia dei Valori, Regione Abruzzo - intervistato da "Claudio Messora"alias "Byoblu", nel suo post "L'Aquila, due anni dopo..." (già che ho menzionato Claudio - sempre sullo stesso argomento - consiglio anche la lettura di un altro suo post recente "La guerra dei cessi" e di uno meno recente "L'informazione assassina", che gli valse il 1° posto nella sezione "Social Network" al XXXI Premio Ischia Internazionale del giornalismo,  oltre ad essere stata "messa agli atti" della  Procura dell'Aquila, che ha emesso gli avvisi di garanzia per i fatti legati alla riunione della Commissione Grandi Rischi. Infine, per chi volesse approfondire, non ha che l'imbarazzo della scelta tra tutti i suoi "post con tag terremoto").

Alcuni studiosi, attribuiscono ai Latini l'origine del termine genio, ma in realtà, i Latini attinsero l'idea del genius dalla teologia etrusca e per gli etruschi il genius, era uno spirito buono o un angelo guardiano degli uomini (il cui 'omologo' per le donne, era juno). A Berlusconi, si può davvero associare di tutto, ma per favore On. Borghesi, non lo associ ad uno spirito buono o ad un angelo guardiano degli uomini. Nemmeno per scherzo!


Einstein (lui sì, era un genio e non solo nell'accezione moderna del termine, ma anche nel senso che gli attribuivano gli etruschi, infatti era uno spirito buono, tanto da essere diventato vegetariano per rispetto nei confronti degli animali e come non considerarlo un angelo guardiano degli uomini, dopo aver letto i suoi scambi epistolari con Freud, nel libro "Perché la guerra?" e sapendo che a proposito della bomba atomica disse "Se solo l'avessi saputo, avrei fatto l'orologiaio"), diceva a ragion veduta, che"Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che lo ha creato".
Ecco, quell'ultima frase è - indubbiamente - figlia della stessa mentalità berlusconiana e ne è parte integrante.


Considerato che l'On. Borghesi è stato eletto dapprima come indipendente, in seguito ha aderito alla Lega Nord, poi è passato alla Liga Veneta Repubblica, per approdare all'Italia dei Valori, la domanda - con un po' di malizia e provocatoria - sorge spontanea: "Non è che per caso, si sta preparando al grande salto...?" Altrimenti, come si spiega la lusinga del "genio del male...", quella del "Mr. Berlusconi!..." e soprattutto, perché quell'ultima frase "Però… eh però… tanto di cappello, Mr. Berlusconi!"?

2 commenti:

Francesco Zaffuto ha detto...

Bel pezzo Mario, è proprio così. Aggiungerei anche la grande fortuna, fino ad ora, avuta da Berlusconi. Il fortunato viene considerato bravo come se fosse merito di una sua qualità o di un misterioso volere degli dei. Chi vuole porre un qualche rimedio all'azione spudorata della fortuna, ponendo limiti e qualche forma di redistribuzione delle riccheze, rischia addirittura l'accusa di invidioso (anche i comunisti sono stati visti come sostanzialmente degli invidiosi). Saluti

Mario Circello ha detto...

Ciao Francesco, grazie...
Un'equa ridistribuzione della ricchezza, è una delle poche possibilità che rimangono "all'ordine costituito", per mantenere un minimo di calma e di controllo sui popoli (quanto sta accadendo in giro per il mondo è frutto di una distribuzione a senso unico: sempre in direzione dei ricchi e dei potenti), ma purtroppo pare che a lor signori non interessi minimamente ...

Purtroppo è proprio così, chiunque abbia ancora un po' di buonsenso e di umanità nel valutare le cose, automaticamente diventa invidioso e/o comunista...

Resistere e diffondere consapevolezza, svegliando gli illusi, è l'unica cosa che possiamo fare.

Ciao Francesco...

PS. Grazie per il link al mio post!