giovedì 8 luglio 2010

No Claudio, questa volta non sono d'accordo con te. Almeno, non del tutto...

Oggi, come ogni giorno, accendo il computer e per prima cosa, guardo le mail. Essendo iscritto alla newsletter di "Byoblu", ho trovato la mail che mi informava di un nuovo post, intitolato: "Gianfranco Fini: Internet è poca cosa" a firma: per Byoblu.com, Eleonora Bianchini. Leggo il post - tutto d’un fiato - e decido di postare un commento. Quindi apro WordPad, e scrivo:


Ciao Claudio, bentornato... In effetti, iniziava a crescere la sete dei tuoi post, per quanto sia comunque comprensibile che, dato "l'ambito premio ricevuto", hai sicuramente avuto il tuo bel da fare, con tutto quel che ne consegue. In merito a Fini, se fosse possibile, lo denuncerei per "reiterata destabilizzazione mentale dei cittadini". Mi spiego: non amo giudicare, almeno fino a quando non ho "certezze". Se una sera entrando in un bar, vedo una persona che non conosco, scolarsi una bottiglia di whisky, al contrario della maggioranza delle persone che conosco, non lo giudico un ubriacone, perché magari, quella è l'unica volta che beve in vita sua, mai prima e mai dopo. Tornando a Fini, ogni volta che sto per credere che è l'unica volta che ha bevuto, lui dimostra di essere un bevitore incallito, viceversa, quando sto per credere che sia un bevitore incallito, lui dimostra di essere un bevitore occasionale. È destabilizzante. Come ben hai scritto, essi difendono se stessi, quindi una sua tale dichiarazione, rientrerebbe proprio in quell'ambito, altrimenti, perché mai la sua "Fondazione fare futuro" sarebbe in rete? Mi piacere Giunto qui, mi sono bloccato…


Avrei voluto chiederti: "Mi piacerebbe avere il link, dove hai letto la notizia di questa sua dichiarazione" (correttamente, di solito lo fai, metti sempre le "prove" o perlomeno la fonte) e nel mentre, mi sono detto: "Ma no, me la cerco in rete, tanto la troverò". Detto fatto, ho digitato "Senza carta stampata, Internet è poca cosa", nel motore di ricerca di Google, ed ho ottenuto "1'090 risultati".


Inizio a leggere l’articolo pubblicato su "asca.it", dal titolo: "Editoria: Fini, senza carta stampata informazione web sarebbe poca cosa". Poi, ne ho letti una ventina, fino ad arrivare a leggermi la dichiarazione ufficiale sul sito del "Parlamento italiano", alla pagina "Il Presidente della camera dei deputati - Gianfranco Fini", dal titolo: "Presentazione della Relazione annuale sull’attività svolta e sui programmi di lavoro dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni"


Insomma, quello che voglio dirti è che leggendo il post, si ha l’impressione che Fini sia nostro nemico, un nemico della rete, invece leggendo la dichiarazione ufficiale - per intero - a me pare che Fini, non sia affatto nemico della rete, anzi…


In questa sua dichiarazione, inizia fornendo una impressionante serie di dati sull’italica ignoranza, cioè, che "il 39,3% non legge né giornali, né riviste. Non va meglio sul fronte dei libri. I dati ISTAT certificano che, in Italia, esiste, e purtroppo cresce, un "esercito" di circa venti milioni di non lettori" e prosegue dicendo: "E quando si tratta di scegliere per chi votare, gli italiani si informano principalmente attraverso i telegiornali, nella misura del 69%, mentre ai quotidiani si rivolge solo il 25%."


Per esempio, quando dice: "Un grande paese democratico ha bisogno, a mio avviso, di un'informazione forte, libera ed autorevole e in un grande paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente", sarà sicuramente anche una frecciatina indirizzata a Berlusconi, ma aldilà di ciò, trovo che siano parole di buon senso, che vanno a favore della tua e nostra battaglia, per la libertà d’informazione.


Più avanti dice: "Occorre sconfiggere la "vulgata" secondo cui la carta stampata è il passato dell'informazione. Senza la carta stampata sarebbe "poca cosa" anche l'informazione che viaggia sulla rete."


E qui, c’è il vero nodo della questione: innanzitutto, una cosa è dire "è poca cosa", ed un'altra è dire "sarebbe poca cosa". La differenza mi pare evidente: nel primo caso significa affermare, nel secondo caso, significa ipotizzare e secondariamente, il "poca cosa", lo mette tra virgolette, il che, ha a sua volta un significato ben preciso.


Non voglio disquisire su cosa sarà il futuro, perché non sono un indovino, non amo per nulla gli oracoli e le arti divinatorie, ma di sicuro so, che i giornali sono il passato, ed il presente.


Subito dopo, aggiunge: "Al contrario, sarà proprio dall'interazione virtuosa tra l'informazione a stampa ed Internet che potranno derivare i frutti migliori degli anni a venire." 


Poi, i passaggi successivi del suo discorso, chiariscono ogni dubbio riguardo alla sua posizione in merito ad Internet, tanto che dichiara: "Il futuro è certamente Internet. E' qui che verremo ad informarci, ad intrattenerci, a richiedere servizi. È sulla rete che leggeremo le news o vedremo la tv. Per questo l'accesso ad Internet deve configurarsi come la nuova frontiera del servizio universale del terzo millennio." - "Questa consapevolezza sta crescendo a tal punto che in alcuni paesi l'accesso ad Internet è divenuto diritto di rango costituzionale." - "Purtroppo in Italia, siamo ancora indietro, troppo indietro! Solo il 47% della popolazione adulta italiana è utente Internet, a fronte del 75% della Germania, del 70% del Regno Unito, del 63% della Francia."


Francamente, queste, a me non sembrano parole di uno sprovveduto che vive lontano dalla realtà o di qualcuno che come dici tu (o chi ha scritto il post, considerando che è firmato: "per Byoblu.com, Eleonora Bianchini"),  "ci ha fornito l'ennesima dimostrazione di quanto la politica sia ormai distante da chi pretende di rappresentare" (non che la politica non lo sia) o peggio, di qualcuno che è contro Internet. No, a me sembrano parole sensate, intelligenti, che ci suggeriscono una buona via da intraprendere.


Ricollegandomi al discorso dell’ubriacone, non giudico mai un uomo, per il suo passato, per la sua appartenenza politica, per il suo credo o non credo religioso, ma per il presente e per le sue idee, che in questo caso, mi sembrano buone.


Dobbiamo riflettere seriamente. Di più. Tutti. 


Prima di andare a verificare le dichiarazioni di Fini, stavo per postare un commento (che per onestà intellettuale, ho riportato all’inizio di questo post), che dopo non avrebbe avuto nessun senso, se non quello burlesco, perché non è vero che Fini ha detto: "Internet è poca cosa".


Nota Bene: non ho mai votato a destra, men che meno Pdl - PD - Lega - Udc - FI - AN - DC e non sono finiano, ma sono una persona (vedasi a tal proposito, la frase in alto a destra, nelle mie informazioni personali), che ha il senso, il bisogno, il dovere del giusto.


Invece per quanto riguarda il contenuto del post, segnatamente l’analisi sul giornalismo, mi trova perfettamente d’accordo; molto meno l’attacco ad una persona, basato su di un titolo non veritiero.


Sempre tuo affezionato lettore e con immutata stima, ti saluto.

4 commenti:

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Capita a tutti di prendere qualche cantonata o di ricamare su qualcosa che in realtà non esiste... Sei stato bravissimo tu a scavare a ritroso fino ad arrivare alla fonte, per renderti conto che stavi per esprimere un giudizio senza sapere bene su cosa ti stavi esprimendo. E alla fin fine non posso che essere d'accordo con te, perchè da quelle parole non mi pare venga fuori un discorso che voglia far sembrare la rete come l'ultima ruota del carro, anzi... Il guaio è che Fini predica bene e razzola male... Deve ancora trovare realmente il coraggio di andare contro al suo compagno di merende. Aspettiamo che tanto alla fine vale sempre il detto "Chi vivrà vedrà"...

Rosa Bruno ha detto...

Ciao Mario,
è un'analisi lucida ed approfondita quella che tu fai, che mi trova tutto sommato d'accordo.
Estrapolando le parole nel loro senso, tu hai ragione, ma Fini ci ha abituati a questi comportamenti...
e non mi risulta che il governo sia in minoranza su nessuna delle sue proposte.
Ho l'impressione, io aliena dalla politica e lontana dalle definizioni di schieramento, che anzi mi danno notevolmente fastidio, che la contestazione sia più formale che sostanziale.
Infatti, resto convinta che se sul ddl bavaglio, verrà chiesta la fiducia, Fini si allineerà disciplinatamente come ha fatto sino ad ora,
mi sembra quindi, più uno spreco di parole che non una fattiva contrapposizione ed in questo senso la perpetuazione di un inganno di chi a parole prende delle posizioni, che poi nei fatti per nulla difende. ;-/

Un abbraccio Mario.
Namastè

Anonimo ha detto...

Innanzitutto l'articolo non è di Claudio Messora ma di Eleonora Bianchini.

Poi io trovo invece l'articolo condivisibile, perché la "carta stampata" entro breve non esisterà più, e per i blog si tratta solo di redistribuire gli introiti pubblicitari che ora si concentrano sui giornali e alimentano un'informazione controllata e per nulla libera. Lascia che i soldi arrivino finalmente anche alla rete (pagata finalmente dai cittadini e non dagli editori) e poi vediamo cos'è "POCA COSA". Fini manifesta poca lungimiranza.

Claudio ha detto...

"No Claudio, questa volta non sono d'accordo con te"... ?

Semmai "non sarai d'accordo con Eleonora", che ha scritto il pezzo. E' come se acquisti Repubblica e scrivi "Caro Ezio Mauro, non sono d'accordo con te", per qualcosa che ha scritto Saviano.

Rettifichi? :)))